Africa e Italia, ieri e oggi

di Enrico Galoppini

Fedelissimi soldati di Roma e inediti ed improbabili “bardigiani”…

Una volta, in Yemen, conobbi in albergo un distinto signore somalo che, bambino ai tempi dell’Amministrazione Fiduciaria Italiana, mi raccontò, ricorrendo anche a quel poco d’Italiano che ricordava, come a quei tempi tutto ancora funzionasse. Aveva nostalgia dell’Italia in Somalia, e non era solo questione di “bei giorni andati”.

Oggi, invece, “migranti” dall’Africa che dell’Italia non sanno nulla e della quale non interessa nulla, vengono ‘arruolati’ nelle truppe sempre più esangui dell’antifascismo militante. Non è infatti raro trovarne una pariglia in testa ai cortei del 25 aprile, coi loro bonghi a ritmare il grido di battaglia: “Siamo tutti antifascisti!”.

Da una parte la fedeltà di chi aveva apprezzato i benefici di un progetto diverso dal bieco sfruttamento anglo-francese, dall’altra l’opportunismo e la dabbenagine di chi spera di trarre un miserrimo vantaggio.

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