A che gioco giocano certe “accademie”? Nota a margine del “caso Regeni”

di Enrico Galoppini

soasCon tutta probabilità, non sapremo mai nulla di certo sui retroscena della fine di Giulio Regeni. Molte cose, si dice, “non tornano”…

Tuttavia, almeno una cosa “torna”, e parecchio: questa brutta storia ha evidenziato lo stretto legame esistente tra certa “accademia” – in specie quella anglosassone e francese – ed alcuni biechi interessi politici, nello specifico quelli di chi punta a destabilizzare i Paesi arabi del Mediterraneo ed i loro rapporti con l’Italia, in particolare.

Personalmente ne ho visti diversi, in vari Paesi arabi, girare in lungo e in largo a “studiare” ed “informarsi”. Non me ne quadrava uno. Tra quelli che ho conosciuto non c’è scappato il morto, ma nella “lista nera” dei mukhâbarât (i servizi d’informazione) qualcuno c’è finito, ed un motivo ci sarà… Io, per esempio, mi sono sempre fatto i proverbiali “cazzi miei”, anche quando notavo qualcosa che non mi andava, per il semplice fatto che se vuoi “fare la rivoluzione” la fai a casa tua.

Su questa losca faccenda di “professori”, “centri studi” e “ricercatori” ci si potrebbe scrivere un intero saggio: perché un italiano collabora con un’università inglese, in stretto coordinamento con una docente che lavora contro il governo egiziano? È un modo come un altro per realizzare i propri “ideali di giustizia”? Perché tutti questi “ricercatori” in cerca di “borse di studio” all’estero, purché siano, non si applicano invece, con maggior profitto, a studiare la situazione del loro paese, che certo non brilla?

choicesChe università sono quelle che, immediatamente, senza porsi il minimo dubbio, diramano comunicati di “allerta” per mettere sul chi va là tutti gli “studiosi” dall’operare in Egitto? Quando mai questi luoghi deputati all’obiettività e alla “scientificità” hanno fatto muro contro la sovversione atlantista dal Libano alla Tunisia, dalla Siria alla Libia? Come mai vanno in brodo di giuggiole per ogni accenno di “onda verde” in Iran? E perché sono così solerti nell’assegnare cattedre a “dissidenti” per ammannirci la solita storiella dei “diritti umani” e delle “dittature”? Gli studenti meno superficiali che si avvicinano al mondo arabo e musulmano contemporaneo avranno diritto o no ad andare un tantino oltre?

Quali radici profonde ed inconfessabili ha il rapporto tra il cosiddetto “progressismo” di cui ogni bravo e stimato “docente” deve dare mostra e la simpatia, o quanto meno un ampio giustificazionismo, verso il cosiddetto “Islam politico” certificato dall’Angloamerica?

Vogliamo sinceramente credere che Giulio Regeni sia stato fatto fuori da apparati filo-governativi egiziani? A che pro, quando esattamente il giorno del “ritrovamento” del cadavere una delegazione italiana d’alto livello stava in Egitto per chiudere importantissimi accordi economici? Ovviamente, per ora, tutto è rimandato…

arab_revolutionCome mai gli aerei coi turisti russi cadono dai cieli egiziani? Non è che si vuole sabotare l’intesa tra l’Egitto e l’Italia (e la Russia) sulla gestione del “caos” scatenato dalle “primavere arabe” e favorire una svolta in stile somalo nella nostra “quarta sponda”? Che fine intendono farci fare i nostri “alleati”, per giunta usando anche a loro insaputa dei nostri connazionali, tagliandoci fuori dalla gestione degli enormi giacimenti di idrocarburi scoperti dall’Eni in Egitto?

Ci si duole sovente, e giustamente, per la “fuga di cervelli” dall’Italia all’estero. Ma forse nessuno ha considerato il danno, ancor più grave, provocato dalla conquista dei cuori operata un poco per volta da potenze straniere, e cioè dall’aver quelle attirato a sé, coinvolgendoli in beghe che non dovrebbero interessarli, troppi giovani italiani i quali, se fossero vissuti in un’Italia libera, sovrana e indipendente sarebbero rimasti a casa loro, contribuendo alla crescita e al benessere della loro Madrepatria.

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There are 5 comments for this article
  1. BENNATO BENNATI at 1:21 pm

    Ma anche per certi cronisti televisivi non si potrebbero dire le stesse cose ? E chi fra costoro ha rischiato la pelle, non è perché non stava al giuoco ?
    L’agente ” segreto ” con barba e baffi finti è forse un’immagine romanzesca .
    Se pensiamo ad un fim come “I giorni del condor”, il quadro che ci si presenta è diverso , è quello di letture, studio, comparazione ecc., un lavoro molto di tavolino e ( adesso ) di p.c.
    Quanto a spionaggio e cattedre universitarie, anche queste possono esserne un ottimo emolumento…

  2. Pingback: “Caso Regeni” e sovranità italiana - Generale Russo Venaus
  3. Alessandro de Felice at 10:40 pm

    E’ veramente patetico e squallido il coro pecorino, volto alla beatificazione del cretino radicalchic Regeni (vittima di presuntuose e folli aspirazioni politiche sobillatrici), dei vari Matteo Renzi, Sergio Schiattarella (pardon, lapsus calami) Mattarella, e di tutta la cricca scalfariano-fazio-berlingueriana di Raitre al soldo dei falsi lib-lab britannici o amerikani. Viene da vomitare quando la madre del viziato omosessuale Regeni paragona il figlio ai deportati ebrei in Polonia. Sento odore di Mossad e di mieloso vittimismo israelita….Fuochino?

    • il discrimine Author at 6:27 am

      Ma non c’era una “fidanzata”? Siamo sicuri fosse omosessuale e israelita? Ci sono delle fonti affidabili al riguardo?

  4. Alessandro de Felice at 10:31 pm

    Non è che mi appassioni più di tanto la discussione sul signor Regeni, dilettante “progressista” dalla parte della libertà contro l’orco militare Al Sisi. Di certo i servizi egiziani, o chi per loro, sapeva(no) dove pescare notizie. Ma è più probabile che siano stati indirizzati verso il giovane erasmusiano italiota da qualche manina (delle intelligences estere) che non avrebbe potuto credere meglio ai propri occhi di prendere 2 piccioni con una fava. Destabilizzare i rapporti Cairo-Roma e inserirsi nella partita del controllo eterodiretto dei nostri servizi. I quali ultimi, se fossero oggi reclutati e rappresentati (tra) dagli erasmini de “il Manifesto” o di “Che tempo che fa”, dimostrerebbero lo stato di prostrazione comatosa dei nostri foreign affairs in Medio Oriente. Attestato, se ce ne fosse bisogno di ricordarlo, dai 2 scarafaggi che si sentono 2 scarabei attualmente alla “guida” (si fa per dire “guida”) della nostra politica: Matteo Renzi e Sergio Schiattarella, pardon Sergio Mattonella, mi scuso Sergio Mozzarella, macché dico Mortadella, anzi…..boh!
    Qualche spunto si può cogliere di seguito:
    http://www.italia.co/politica-societa/egitto-guerra-di-spie-in-campo-mossad-e-cia-washington-vuole-basi-nel-sinai-e-noi-idioti-verita-per-regeni/

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