A proposito del Papa e dei salari delle donne

di Enrico Galoppini

L'udienza generale del Mercoledì di Papa FrancescoA riprova che l’Occidente è a tutti gli effetti una zattera alla deriva, senza più alcuna guida sicura ed autorevole, si possono prendere anche le recenti parole del Papa, che ha definito “uno scandalo” il fatto che, a parità di lavoro e per la stessa mansione, le donne vengano pagate di meno.

Un consenso plebiscitario, naturalmente, per “Papa Francesco”, tanto è buono e comprensivo verso “le donne” (e verso “i gay”, “i migranti” ecc.).

E vada pure, se queste affermazioni vanno contro la furberia di chi pensa di fare la cresta assumendo delle donne al posto degli uomini.

Ma il problema non sta nella disparità di retribuzione, come ha fatto notare il Papa.

Il problema sta nelle donne che lavorano fuori casa.

Che sono troppe e in netta maggioranza in alcuni settori, nei quali la loro indole risulta perfetta, in quanto è immagine della “sostanza” femminile, plasmabile, e dunque adattabile e consenziente. Quindi ideale per dire sempre di sì ed accettare carichi di lavoro e condizioni che l’uomo rifiuterebbe. La donna, avendo senz’altro una superiore plasticità e malleabilità rispetto all’uomo, è l’ideale per un “mondo del lavoro” impostato secondo criteri di “flessibilità” e “mobilità”.

In alcune professioni, poi, le donne sono addirittura in evidente sovrannumero, perché la loro natura, incline alla sentimentalità, le rende insostituibili. Le redazioni delle testate giornalistiche sono non a caso piene zeppe di donne, che s’infervorano per i “diritti umani” e tutto quello che suscita nell’essere umano passionalità e moralismo.

Allora, più che ascoltare un Papa che come un sindacalista si occupa di salari, cercando un facile consenso tra il “gentil sesso” e degli uomini completamente rincretiniti, è il caso di dare ascolto alle parole di un vero sapiente, che conoscendo profondamente la natura umana, e nello specifico quella del maschio e della femmina, dava le seguenti istruzioni ai suoi seguaci:

mawlana_sh_nazim«Le donne non sono più a casa, poiché uomini crudeli le obbligano non solo al lavoro domestico ma anche fuori casa. Non ho mai visto tanta crudeltà come nel XX secolo, specie da parte degli uomini. Anche gli uomini lavorano fuori casa ed al loro rientro si siedono e si rilassano. Le donne invece quando rientrano a casa debbono continuare il lavoro casalingo ed a trent’anni cominciano ad invecchiare. Queste donne sciocche non si accorgono che gli uomini stupidi si fanno beffa di esse dicendo loro che uomini e donne sono uguali, che anch’esse posso essere poliziotte o avvocatesse o dottoresse. Le donne semplicemente dicono di sì a tutto ciò. Poi quando esse diventano madri, i loro piccoli nemmeno le conoscono poiché eccetto qualche ora vengono posti nei nidi d’infanzia. Non conoscono le cure amorevoli e l’amore materno. Le madri dopo tale esperienza dicono “abbiamo bisogno di pace, due bimbi bastano”. Di solito dicono che anche uno solo basta. Fisicamente le donne che lavorano fuori casa vengono così indebolite che non se la sentono di avere altri figli. L’Islam è dalla parte delle donne quando afferma: “Niente lavoro fuori casa per le donne”. Se fossi al potere, impedirei alle donne di lavorare fuori casa e darei loro un salario, per stare a casa, più alto di quello che gli uomini guadagnano col loro lavoro, così che esse possano essere contente in casa. In Europa vedo delle donne che partono da casa prestissimo al mattino quando è ancora buio per prendere l’autobus o il treno per recarsi al lavoro. A che pro questa crudeltà? Tutta la responsabilità pesa sulle spalle degli uomini, ma oggi la maggioranza di essi sono rappresentanti di Satana e miscredenti. Io punirei color che lasciano le loro donne andare al lavoro ed anche chi di loro non concede almeno tre ore giornalmente alla cura dei propri figli, alla propria moglie e alla propria famiglia. Ai nostri giorni le condizioni della vita comune sono basate su regole crudeli. Le donne sono costrette al lavoro, ma dobbiamo cambiare ciò dalla A alla Z e mutare la crudeltà in giustizia dando alle donne i loro diritti, Io sono totalmente per le donne che stanno a casa senza eccezioni» (Shaykh Nazim al-Haqqani an-Naqshbandi, La medicina dei profeti. Armonia tra uomo e natura, trad. it. Ed. Murid 1994).

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There is 1 comment for this article
  1. Giancarlo Marullo at 8:20 pm

    Caro Enrico, la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo il tuo articolo è che questa zattera alla deriva, che secondo te è l’occidente, è in cima ai desideri di milioni di cittadini islamici che lasciano i loro paesi per venire da noi. Quindi sarebbe forse utile capovolgere il punto di vista e domandarsi cosa non vada nei principi e nelle pratiche di vita dei paesi islamici. A mio avviso mantenere la donna sottomessa all’uomo impedisce di utilizzare nella società le idee innovatrici ed il dinamismo di metà della popolazione, ed in modo più specifico la visione del mondo dalla parte femminile (che mi sembra difficile possa avere un uomo e neppure il sapiente che tu citi).
    Un caro saluto, Giancarlo.

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