Paolo Franceschetti, Sistema massonico e ordine della Rosa Rossa, Uno Editori, Orbassano 2013-2014 (3 voll.)

di Spectator

franceschetti-sistema-massonico-e-ordine-della-rosa-rossa1Scrivere una recensione della trilogia di Paolo Franceschetti dedicata a “Sistema massonico e ordine della Rosa rossa” non è impresa facile.

Non tanto per la sua mole (oltre 1.200 pagine, la cui lettura scorre agile), né per la “complessità” e l’eterogeneità dei temi trattati, poiché più che di uno studio vero e proprio si tratta di un “percorso” dell’Autore alla scoperta, talvolta in prima persona, dei segreti più inconfessabili di questo sistema di potere.

Partendo dalla difesa delle cosiddette “Bestie di Satana”, al centro di un caso di cronaca nera che fece scalpore alcuni anni or sono, ed approfondendo, grazie alla conoscenza di Gabriella Carlizzi, il caso del “Mostro di Firenze”, l’avvocato Franceschetti ha sviluppato una serie di “rivelazioni” sempre più sconvolgenti per se stesso e per i numerosi lettori del suo blog.

È facile ascriverlo nel novero dei “complottisti”. Anzi, dei “complottisti pazzi”. Di quelli assolutamente irrecuperabili. In certi passaggi sembra effettivamente di leggere la trama di un film di fantascienza, o dell’orrore.

Sarà mai possibile che le cose di cui parla Franceschetti siano effettivamente così come le descrive? A volte si fa davvero fatica a crederlo.

Però a un certo punto ti chiedi come sia possibile quella lunga scia di “suicidi” e depistaggi per coprire solo dei “compagni di merende”. Come mai non si è mai arrivati ad uno straccio di “verità ufficiale” per tutta la serie dei cosiddetti “misteri d’Italia”, anch’essi caratterizzati da una sequenza impressionante di “coincidenze” (vedasi la strage di Ustica, che ha lasciato dietro di sé, negli anni, una conta impressionante di “incidenti”). E come mai, tutte le volte che un fatto di “cronaca nera” diventa interessante per i media (Cogne, Sarah Scazzi, Yara Gambirasio ecc.), alcuni elementi ricorrono con una puntualità sorprendente? Si va dal profilo delle vittime alla scelta del giorno del delitto, al “regolare” mancato ritrovamento dell’arma del delitto.

franceschetti-sistema-massonico-e-ordine-della-rosa-rossa-vol-2Franceschetti ammette più volte di essere un “dilettante”, e dunque di non avere alcuna pretesa di insegnare nulla di particolare ai grandi conoscitori delle scienze esoteriche. Scienze ambivalenti, che per i malintenzionati diventano strumento di dominio e di oppressione degli altri.

Ma un pregio l’autore di questi tre volumi ce l’ha senz’altro, ed è quello della coerenza, che l’ha fatto ritirare da un mondo – quello della cosiddetta “giustizia” – marcio, corrotto e, peggio ancora, architettato persino a livello “filosofico” per sostenere un assetto di potere. Questo gli fa onore.

I veri potenti, per Franceschetti, sono affiliati, in un modo o nell’altro ad un’organizzazione, con innumerevoli e diversificate diramazioni ma fondamentalmente coerenti nel “disegno” da perseguire, la cui radice affonda in un esoterismo deviato il cui simbolo è la “rosa rossa”. Pseudo-Templari? Pseudo Rosacroce? Fini conoscitori dell’Opera del Sommo Poeta che però, a causa di una “malattia del cuore”, usano come si fa con un manuale di magia nera?

Ma contro un potere così capillarmente infilato dappertutto in pratica non si può fare nulla, e sorge così il dubbio, tra i detrattori dell’autore, che questo tipo di letteratura “sconvolgente” svolga – consapevolmente o meno, non è chiaro – la funzione di scoraggiare dall’azione tutti quelli che, per una via o per l’altra, sono arrivati alla conclusione che la natura del potere, di questo potere, è essenzialmente satanica. È, in fondo, la stessa critica portata ad un altro autore (David Icke) che descrive consessi di potenti dediti alle pratiche più perverse utilizzate con fini “magici”.

Ma possiamo affermare con assoluta certezza che – a parte i singoli dettagli contenuti delle denunce di Paolo Franceschetti – non esiste una coerenza di fondo di tutto questo sistema quando deve fare quadrato per non rivelarsi alle masse ignare per quello che è?

franceschetti-sistema-massonico-e-ordine-della-rosa-rossa-vol-3D’altra parte non è intenzione dell’Autore mettere in diretta e banale relazione tra loro fatti così disomogenei come l’assassinio di Aldo Moro, il “mostro di Firenze”, il “caso Pantani” e “l’insensatezza” dell’attuale sistema monetario e fiscale, tanto per fare solo alcuni esempi. Tuttavia egli intende rintracciare tra tutti questi “misteri” quel minimo comun denominatore in grado di spiegare come sia possibile che persino degli aderenti ad organizzazioni iniziatiche “potenti” vengano messi a tacere quando intendono fare pulizia in casa loro ed onorare la Verità.

Per esser più chiari, “il problema” – come lo stesso Franceschetti si premura di precisare – non è “il complotto massonico”, o quello “giudeo-massonico” sviluppato nella maniera più dozzinale e dunque fuorviante. Ma quello che forse Franceschetti non ha ancora ben chiaro, in quanto solo recentemente si è accostato alla religione con qualche pregiudizio in meno, è che come esistono i santi (gli “amici di Dio”, i Suoi “prediletti” che Egli pone al governo delle faccende degli uomini), operano in questo mondo anche gli “intimi di Satana”. Questi possono annidarsi ovunque, persino in sacrestia, e non esiste alcun prerequisito particolare per farne parte se non la pervicace volontà di opporsi a Dio e ai suoi “amati”.

Da tutto ciò, certamente, ci si può e ci si deve difendere. Ma non donchisciottescamente, come ha tentato di fare lo stesso Franceschetti mettendosi talvolta in grave pericolo. Né allungando troppo in profondità lo sguardo nell’abisso delle cose raccontate in questi tre libri.

Quest’umanità ha infatti bisogno fondamentalmente di due cose: di guida e protezione. E per primi ne han bisogno questi servitori del Maligno, i quali non si rendono conto del male che fanno per prima cosa a se stessi anche quando s’illudono di acquisire dei “poteri”, che un bel giorno (si fa per dire) quel signore immaginato con le corna e il forcone in mano toglierà loro d’un tratto in quanto avendo desiderato “il mondo” si sono preclusi la vita eterna.

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There is 1 comment for this article
  1. Bennnato Bennati at 5:31 pm

    Per onorare come si deve la Verità, ricordo che lo scrittore e metafisico francese, nonché Sheick nel Tasawwuf, René Guénon, in tutta la sua Opera ha sempre affermato e ribadito che la Massoneria, ancorché indebolita dal passaggio dall'” operativo ” allo” speculativo”, è l’unica organizzazione occidentale a potere rivendicare col Compagnonaggio una filiazione iniziatica autentica ( e questo , attenzione, tutt’ora e non solo in antico, come sembrerebbe che la intendesse per esempio un Evola) , per cui ,per tale motivo , è anche ipotizzabile un suo ruolo in quell’incontro fra Oriente ed Occidente dallo stesso Guénon auspicato per rimettere in carreggiata l’Occidente medesimo, come si sa, andatosene a ramengo ( da notare che il N. non si limitò solo a delle affermazioni teoriche sulla Massoneria, ma dall’Egitto dove si era trasferito, si adoperò concretamente anche relativamente all’aspetto ” pratico” del problema, aiutando la formazione , a Parigi, presso la Gran Loggia di Francia, della Loggia ” La Grande Triade” composta integralmente da guénoniani ), onde, quando si entra in questo argomento , bisogna sempre stare attenti a non gettare via, come suol dirsi , l’acqua sporca col bambino, sopratutto poi quando ci si indirizza, come fa l’Autore del volume recensito, ad un pubblico di lettori che presumonsi completamente digiuni della questione.
    Detto questo, al di là delle ” connections” fra i casi di cronaca nera citati ( connessioni invero assai problematiche e tutte da dimostrare ) , è vero ( ciò risulta espressamente anche dall’Opera di Guénon ) che la Massoneria, proprio per il suo carattere iniziatico , è da sempre oggetto delle ” attenzioni” della C.I. per deviarla dal suo scopo; è vero che perciò può essere anche ” infiltrata” da individualità che operino appunto per farle cambiare strada ( ad esempio iniettandole la tentazione “politica” ecc. ) ; così come è vero che vi possano essere ( come certamente vi sono ) altre individualità che, anche se hanno ricevuto l’iniziazione, effettuino poi quello che sempre Guénon definiva ” il taglio delle radici ” che stanno in alto, in favore della deriva occultista, magica, di ricerca dei poteri e all’occorrenza pure criminale ecc. ; allo stesso modo che è parimenti vero che anche la Divina Commedia di Dante Alighieri possa essere utilizzata in funzione della deriva di cui sopra ( ma in tutto ciò la Massoneria, in sé, non centra nulla, e se anche vi assume un ruolo, il suo ruolo è quello di ” vittima” e non di protagonista , allo stesso modo che non c’entra nulla, per esempio, la Chiesa nei comportamenti fuori regola di suoi ministri e fedeli ).

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