A Torino non si respira più: vi può interessare la cosa?

di Enrico Galoppini

Vorrei dire due parole sulla situazione che si vive a Torino. Una situazione che va avanti da anni con fasi di picco (affrontate con palliativi per allungare il brodo), ma che in questi ultimi due mesi è praticamente sfuggita di mano.

L’aria è completamente satura di smog tanto che bruciano gli occhi e il naso, il cielo è una specie di “cappotto” (vedasi foto dell’altroieri, ma ogni giorno è così), e dulcis in fundo dalle valli (dove è attivo un solo canadair e la gente ringrazia chi ha abolito la Forestale e “tagliato” a più non posso) sta arrivando l’acre odore di fumo dei vari incendi (odore che, lo ricordo, è ciò che il nostro olfatto rileva di particelle invisibili). 

Ma l’importante sono (in ordine sparso): la Catalogna, D’Alema che “attacca” Gentiloni e Renzi, Renzi che incontra la Fedeli-It, il 38° posto nella classifica dei “gay”, due adesivi con Anna Frank e perfino un delfino spiaggiato col morbillo!!!

Ma allora aveva ragione Orwell quando scriveva che la gente non si ribellava mai perché non era assolutamente in grado d’individuare il problema principale, perdendosi in quisquilie secondarie di nessuna importanza propinate dal governo.

p.s.: In questa situazione già gravissima, c’è pure chi ha pensato bene d’infilarci uno sciopero dei trasporti pubblici. Quello che combinano la malafede e il malaffare viene perfezionato dalla stupidità.

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