Stranezze del “terrorismo islamico”
di Enrico Galoppini
La cosa veramente curiosa è che tra i rarissimi casi di “attentatori” sopravvissuti al loro misfatto abbiamo quello dell’inglese (“bianco” bla bla bla) che ha investito dei musulmani fuori dalla moschea e quello di alcuni del commando (“affiliato all’Isis”) che è penetrato dentro gli edifici del parlamento iraniano facendo delle vittime.
Ma in tutti gli altri casi, quelli insomma di cui gli europei e gli occidentali in genere (americani, canadesi, australiani ecc., persino in vacanza. come in Tunisia) sono le vittime, non si fanno mai prigionieri. I “terroristi” (“islamici”!) vengono eliminati sul posto, o dopo rocambolesca fuga, col risultato che nessuno viene mai acciuffato e fatto finalmente “cantare”…
Con questo non intendo assolutamente dire che non esistono teste calde e fanatici malintenzionati pronti ad uccidere e che, in un modo o nell’altro, si definiscono “musulmani”. Voglio solo rilevare il fatto, davvero strano, che non vengono mai fatti prigionieri tra questi soggetti molto interessanti da vivi.
Sarebbe quindi interessante sapere se quelli che adesso sono nelle galere iraniane hanno “cantato”, anche se questo “terrorismo” (cioè chi lo dirige) sta attento a non rendere particolarmente edotti gli esecutori materiali.
(*) vignetta presa dal sito “Focus on Israel”…

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Oltre al fatto che non vengono mai fatti prigionieri, questi “presunti terroristi islamici” lasciano la loro carta d’identita’ o passaporto a portata di mano delle presstitute.