L’arte islamica è iconoclasta? (Torino, 23 gen. 2016)

L’arte islamica è iconoclasta? La raffigurazione umana nelle opere della Galleria Islamica del MAO

Sabato 23 gennaio 2016, ore 16.30

5 Gennaio 2016

Dato l’interesse suscitato, il MAO è lieto di riproporre l’ultimo appuntamento de “MILLE E UNA STORIA. Un’opera si racconta”

“L’arte islamica è iconoclasta?” Prendendo spunto da una coppa mina’i del XIII secolo, Generoso Urciuoli -archeologo dello staff del Museo- affronterà il controverso tema della raffigurazione umana nell’arte islamica in una singolare passeggiata nella Galleria dedicata ai Paesi Islamici.

Il ciclo di appuntamenti “MILLE E UNA STORIA. Un’opera si racconta” è L’occasione per intraprendere un viaggio a ritroso alla scoperta delle terre e dei popoli in cui le opere del MAO hanno preso vita, lontane dal museo in cui oggi possiamo ammirarle.
L’appuntamento mensile prosegue martedì 2 febbraio con la presentazione di un prezioso manufatto, un elegante oggetto espressione  dell’alta tecnologia raggiunta nella produzione metallistica dell’arte islamica,  decorato con scene tipiche di corte, ci accompagnerà all’interno dei palazzi califfali a osservare abitudini quotidiane e intrighi di corte.

Fonte: http://www.maotorino.it/it/news/larte-islamica-%C3%A8-iconoclasta-la-raffigurazione-umana-nelle-opere-della-galleria-islamica-del

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There is 1 comment for this article
  1. Gabriella at 10:54 pm

    La visita è stata molto interessante poiché anche se apparentemente la galleria islamica sembra la più povera in quanto mancante delle statue e delle altre raffigurazioni di cui le altre sezioni del museo sono ricche, in realtà è la più ricca per il significato nascosto delle opere che sono esposte. Partendo dalla rappresentazione di figure umane all’interno di una piccola coppa del XIII sec., esposta al museo, è stato affrontato il tema della rappresentazione umana nell’arte islamica, per arrivare alla conclusione che l’arte islamica non è iconoclasta ma al limite è aniconica. Considerando il fatto che le varie capitali dell’impero (Il Cairo, Baghdad, Damasco) si sono sempre trovate al crocevia delle rotte commerciali, quindi non in un contesto chiuso, ma in un contesto aperto a molte influenze, si può facilmente comprendere come le raffigurazioni seguissero anche le mode del tempo: molte usanze, e di conseguenza raffigurazioni, sono arrivate dalla Cina, altre dall’India … e così via, per cui, così come troviamo coppe e piatti decorati con motivi floreali o arabeschi, troviamo anche la rappresentazione di figure umane e animali e allo stesso modo la calligrafia, che veniva spesso usata come elemento decorativo. Martedì 2 febbraio alle 16,30 ci sarà un altro appuntamento con la presentazione di un manufatto e penso che anche questa visita si rivelerà interessante e ricca di spunti.

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