Rutilio Sermonti, una vita di Militanza senza se e senza ma

sermontiCalorosa e attenta la cura del cameratismo vivo e concreto dei ragazzi di Colli del Tronto, offerta con generosità agli ultimi anni di vita terrena di Rutilio Sermonti. C’erano ancora loro, negli ultimissimi giorni, con premura e dedizione a vigilare che nulla mancasse e niente turbasse. Per poi essere la sua scorta pronta a partire da Ascoli alla volta di Palidoro verso la tomba di famiglia.

Intanto, il piazzale antistante il cimitero si popola via via, nell’assolato pomeriggio di Giugno, con un largo anticipo da quanti arrivavano per tributare l’ultimo saluto. Rutilio, come sempre, è stato Comunità: sopra e oltre ha richiamato tutte le età, tutti i percorsi, tutti gli animi.

Portato a spalla entra nel cimitero, preceduto dai fiori.

Orientato a Nord, Natura e Cultura sono nell’ordine cosmico. Ordine amato, rispettato e insegnato ad ognuno di noi.

In sintonia con il desiderio familiare della compostezza e sobrietà, ordinati e silenziosi, ci si dispone dinnanzi a lui, raccolti. Seguiamo le indicazioni di Massimiliano che assolve la funzione di amore e di fede.

sermonti_il_linguaggio_della_lingua“Hai indossato tante vesti, Camerata Sermonti: quella del soldato, dello storico, del saggista, del pittore, dello scultore, del romanziere, dell’avvocato, del biologo…

La tua divisa è stata una sola. Il soldato degno, un Uomo vero giura una volta soltanto in tutta la sua vita.

Sei partito, giovane, con un fiore nel moschetto, per combattere una santa guerra, che hai condotto fino all’ultimo giorno.

È arrivata la morte dell’eterno guerriero, del leone indomito, al termine della tua vita, vissuta, portando alta la bandiera, al servizio di un’Idea, di una Patria, di un Popolo.

Sarai sempre qui con noi, presente in spirito, come nostro Maestro, il nostro Esempio, nostro protettore sul campo di battaglia.

Camerata Sermonti,

troverai nel paradiso dei guerrieri, tanti altri: i giovani partiti per la guerra come a te e gli altri giovani che morirono dopo. Tra i tanti il caro Celsio.

sermonti_stato_organicoTerremo viva la fiamma, come tu hai magistralmente fatto.

Veglia su noi tutti.

Rutilio, eternamente presente!”, così Roberto.

Il Viatico di morte pronunciato da Alessio, nella purezza dello stile romano, tratteggia l’essere profondo di Rutilio nelle scelte e nella coerenza, nello studio e nella militanza. Richiama la festa, tra le ultime, tributatagli ad Aprilia dove in un grande salone lo accoglieva uno striscione con la scritta “Rutilio Sermonti, 70 anni di Militanza senza “se” e senza “ma”.

E Lui è stato e sarà questo, senza “se” e senza “ma”.

Da Catullo, con intensità, Serafino:

Mùltas pèr gentès et mùlta per aèquora vèctus
àdvenio hàs miseràs, fràter , ad ìnferiàs ,

ùt te pòstremò donàrem mùnere mòrtis
èt mutàm nequìquam àlloquerèr cinerèm,

quàndoquidèm fortùna mihì tete àbstulit ìpsum 1,
hèu miser ìndignè fràter adèmpte mihì!

Nùnc tamen ìnterea haèc, priscò quae mòre parèntum 1
tràdita sùnt tristì mùnere ad ìnferiàs,

àccipe fràternò multùm manàntia flètu,
àtque in pèrpetuùm, fràter, ave àtque vale.

sostengo-rutilio-sermontiCondotto per molte genti e molti mari
sono giunto a queste (tue) tristi spoglie, o fratello,
per renderti l’estrema offerta della morte
e per parlare invano alla (tua) muta cenere,
poiché la sorte mi ha portato via proprio te, ahimè,
infelice fratello ingiustamente strappatomi via!
Ora questi pegni, che secondo l’usanza degli avi
sono stati consegnati come triste omaggio funebre,
accettali, stillanti di molto pianto fraterno,
e per sempre, o fratello, ti saluto e ti dico addio.

Il Presente chiamato da Marco, figlio primogenito, segue la tradizione familiare, come già avvenuto tra Rutilio e suo padre. Forte e vibrante, si innalza verso il cielo con quello di ognuno di noi all’unisono del saluto.

“Non è successo niente!”
“Non è successo niente!” insieme Marco e Giulio a riecheggiare l’insegnamento paterno di Rutilio.

Con solennità, Andrea, intona L’Inno a Roma, inno alla vita di ieri, di oggi e di domani.

La bandiera della Repubblica e un ramo di quercia sulla bara.

Inno alla romanità di Rutilio nell’eternità di Roma.

***

Rutilio Sermonti, Roma 18 agosto 1921 – Ascoli Piceno 14 giugno 2015

Fonte del testo (l’unico autorizzato dalla famiglia di Sermonti): Gruppo su Facebook “Sostengo Rutilio”.

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